I'm not a robot

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La fiducia in se stessi è diventata da tempo una benedizione incondizionata e un luogo comune. Sappiamo tutti che va costruito, coltivato e sviluppato. Chi di noi, infatti, non ha mai sognato di non avere paura di nulla, di sapere sempre cosa dire e di non sembrare mai stupido? Essere perfetti, ideali, migliori, in modo che uomini/donne facciano la fila... Ma immaginiamo di non aver mai letto riviste patinate e di guardare il concetto di “fiducia in se stessi” dall'esterno. "Non aver paura di niente." La paura è un sentimento naturale che nasce in risposta a uno stimolo esterno. Cioè, per non aver paura di nulla, non devi vedere nulla e non sentire nessuno. Perdi sensibilità verso tutto ciò che ti circonda. Diventa come un robot. "Sai sempre cosa dire." È facile se hai in testa un set di timbri già pronti per tutte le occasioni. Affinché il discorso risulti vivo e reale, sarebbe bene riflettere prima di parlare. Senti cosa mi sta succedendo adesso. Questo richiede tempo. Sicuramente hai dovuto comunicare con persone che parlano per cliché: non è stata la migliore esperienza. “Non sembrare mai stupido, sii perfetto, sii perfetto.” Questo significa non essere vicini a nessuno, non avere il coraggio di aprirsi a nessuno nella propria naturalezza, nella propria imperfezione e vulnerabilità. Paradossalmente, per non aver paura di sembrare stupidi, ci vuole molto coraggio e integrità interiore. Questo è molto più difficile che tenere sempre una maschera priva di emozioni sul viso. Un semplice esperimento. Ricorda i tuoi cari, le persone con cui ti senti a tuo agio e a tuo agio. Quali delle loro qualità ti attraggono di più? Come si sentono riguardo ai tuoi errori e alle tue imperfezioni? Come gestisci i loro errori e le loro imperfezioni? Si scopre che non siamo attratti dalle persone ideali, ma da persone semplici, affettuose e sincere. Chi ti supporterà in situazioni difficili. Simpatizzeranno con la nostra tristezza. Ci accetteranno con tutti i nostri scarafaggi. Ricordo una citazione dai taccuini di Sergei Dovlatov: “La gente non ama il forte, ma il gentile. Non coraggioso, ma sensibile. Non di principio, ma condiscendente».