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Si è detto molto sull'amore. Si dice, ad esempio, che l’amore per i genitori è una cosa, e l’amore per il proprio marito (moglie) è tutt’altra cosa. È così, ma ecco la cosa interessante: qualcuno crede fermamente nell’amore, qualcuno lo disprezza, qualcuno lo confonde con l’abitudine, qualcuno ammette onestamente di non capire cosa significhi amare. Allo stesso tempo, spesso non si accorgono che, ad esempio, l'amore non solo per il marito, ma anche per i genitori, anche per un bambino, è diventato un'abitudine. Si nota solo che la vita sta lentamente “svanendo” e si sta trasformando in una palude. Perché? Perché la fonte del nostro amore – non importa quanto questo amore sia erotizzato – risiede nel nostro sentimento per nostra madre. La madre è la prima creatura che impariamo ad amare, che non possiamo fare a meno di amare, e c'è qualcosa di tragico in questo: un bambino sempre - SEMPRE - ama sua madre, ma la madre del bambino... Purtroppo non sempre. Anche se siamo abituati a pensare esattamente il contrario. Succede che dietro l'ansia continua e le paure inadeguate alla situazione si nasconde... la gioia. Gioia. Amore. Sentimenti che un tempo non eravamo in grado di esprimere per vari motivi: siamo stati ridicolizzati (forse non per malizia, ma comunque ridicolizzati! E durante l'infanzia questo è particolarmente doloroso), abbiamo mostrato assoluta indifferenza in risposta, ci è stato dato un severo rimprovero con le parole "I bravi ragazzi (ragazze) non si comportano così!" Temendo di perdere anche quelle briciole d'amore che i nostri genitori ancora ci danno, cominciamo a paralizzare noi stessi, i nostri destini, affinché, nonostante tutto, continuiamo ad amare, ma nel modo “permesso”: attraverso l'ostilità e l'odio. , punendo crudelmente questo stesso, producendo lo stesso modello non valido di rapporto genitore-figlio per la nostra stessa famiglia... Concentriamoci sull'idea principale: una persona non può fare a meno di amare. A volte basta un po’ di coraggio per spezzare il circolo vizioso dei rancori reciproci, per perdonare e cominciare a vivere.