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È molto bella. Gli uomini si fermano davanti a lei e cercano di sembrare più intelligenti e interessanti. Ma lei conosce la piega sulla pancia e la cellulite sul sedere ("se ti alzi così, puoi vederlo”), e quindi l'attenzione degli uomini ogni volta provoca sconcerto e la paura che capiscano che in realtà non è particolarmente bella. Ha diversi studi superiori, un lavoro prestigioso e un grande stipendio Il suo management la stima e ne parla costantemente. Ma non le dà piacere, vero? Ha paura che un giorno capiranno: non è affatto intelligente e professionale come pensano bombardati di complimenti, le prestano attenzione, ma lei si gode tutto per una frazione di secondo, e poi ha di nuovo paura: all'improvviso vedono che è ordinaria, ordinaria e indegna di tale attenzione e rimarranno delusi? rimarranno sicuramente delusi, e poi non ci sarà niente, né complimenti, né ammirazione, né amore. Lei non capisce: i suoi amici sono così intelligenti, così brillanti, tutte "stelle", beh, cosa hanno trovato suo? Sa che non è così. È la più ordinaria e "niente di speciale" in se stessa. Decine di persone possono dirle quanto è brava. Non ci crederà. Potrebbero dirle: "Guarda la realtà, puoi fare uno, due, tre. Hai un'esperienza enorme in quattro, cinque, sei. Hai raggiunto sette, otto, nove, quindici, centoventicinque!". Dirà: “E allora, cosa c’è che non va?” Non può godere dell'attenzione, non può godere dei risultati. E se ieri venti persone le dicessero che è bella? Anche oggi non è abbastanza attraente. E se ieri avesse difeso il suo dottorato? Anche oggi non è abbastanza intelligente. Non abbastanza. Lei è sempre "insufficiente". Puoi essere migliore. Più bello, più intelligente, più vincente. Ma non importa quanto si sforzi, assomiglia al lavoro di Sisifo. Non importa quanto in alto faccia rotolare la pietra oggi, domani sarà di nuovo ai piedi della montagna, di nuovo “insufficiente”. Cosa dovrebbe fare, chiedi? Sai, questo articolo non sarà abbastanza utile, non ci sarà una ricetta. Perché non esiste una ricetta per scoprire quella voce dentro di te che dice a tutto: “E allora? Non esiste una ricetta per sentirsi stanchi e tristi perché è impossibile riconoscere qualcosa dalle proprie vittorie, è impossibile rallegrarsi di qualsiasi cosa ed essere orgogliosi di qualcosa. Non esiste una ricetta per arrabbiarsi e dire: “Non voglio soddisfare questi requisiti folli e irrealistici!” Non esiste una ricetta per accettare che qualcuno possa rimanere deluso, ma non ne morirò, anche se potrebbe far male. Non ho una risposta su come iniziare a notare e apprezzare ciò che è, ciò che si sta ottenendo, ciò che è stato raggiunto e sperimentato. Come riconoscere i tuoi limiti, la tua ordinarietà, la tua vergogna e la tua debolezza. Come iniziare a presentare le tue imperfezioni alle persone con paura. Cioè so che tutto questo può accadere nel processo di psicoterapia, nel processo di riconoscimento e riconoscimento di se stessi. Personalmente non conosco altri modi (non vuol dire che non esistano). E questo percorso è lungo, doloroso e costoso. Ma ad un certo punto lungo questo percorso puoi incontrarti imperfetto, ma “sufficiente”. E guardati anche con calore. E questo è un incontro molto toccante.