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Il senso di colpa grava pesantemente sulle spalle di molti di noi. E questo sentimento, quando viviamo in continua lotta e confronto con il nostro passato, rimproverandoci “Come avrei potuto allora...” o “Se tutto fosse andato diversamente allora…”, non ci permette di toccare il nostro presente. Oscura, impoverisce il nostro OGGI, non ci permette di sentire la pienezza della vita, privandoci della forza e dell'opportunità di fare una nuova scelta, di aprirci e guardare direttamente negli occhi il nostro futuro. Conosciamo tutti i saggi e antico, come il mondo stesso, affermazione del poeta romano Terenzio “Ego sum humanum”. Nihil a me humanum alenium” - Sono un uomo e nulla di umano mi è estraneo. Un’affermazione pronta a giustificare molti per le nostre imperfezioni umane e ad alleggerire un po’ il nostro peso di colpa. Ma non sempre lo ricordiamo e accettiamo la nostra natura umana. La colpa ha molti volti, proprio come ogni sentimento intessuto nella rete di problemi morali in cui viviamo. Non possiamo fare una scelta, non possiamo dare la preferenza a qualcosa, senza incidere, in un modo o nell’altro, negli interessi di qualcuno. Riconosci questa ambiguità dell'esistenza umana che incontriamo ogni giorno? Pertanto, prestiamo attenzione ai sentimenti e, soprattutto al senso di colpa, in modo da avere l'opportunità di distinguerne le sfumature. E di questo parleremo separatamente: -. sul vino come forma speciale di responsabilità di ogni persona - sulla colpa come protezione da un altro sentimento umano più forte - la paura - sulla colpa esistenziale di una persona Quindi, la colpa come responsabilità Ogni persona nel suo sviluppo personale entra in scena quando è pronto ad assumersi la responsabilità delle conseguenze della sua scelta, quelle conseguenze che a volte non poteva prevedere James Hollis nel suo libro “Tragic Mistake” scrive che il senso di colpa ha origine nelle esperienze dell'infanzia, e nella mezza età spesso porta. una persona deve affrontare le conseguenze dei numerosi errori commessi durante una scelta o l'altra. E poi, interagendo con questo senso di colpa, è importante per una persona: - ammettere il proprio errore - espiarlo - e provare sollievo, sollievo - come criterio di vero riconoscimento ed espiazione L'esperienza del riconoscimento è molto significativa nel processo di elaborazione del senso di colpa. E questo stato ha una sua dinamica e struttura, quando una persona è stata in grado di vedere e valutare il danno che, a causa delle sue azioni o inazioni, ha causato agli altri o a se stesso. Quando riesce a realizzare chiaramente e dire: “Sì. L’ho fatto e ne ho la responsabilità”. E se una persona non è in grado di pronunciare tali parole, la coscienza gliene trasmette altre, in modo simile a "Molte persone si comportano in questo modo..." oppure "Non avevo scelta..." - e non resta che nascondersi vigliaccamente da se stessi e mentire non solo agli altri, ma anche a se stessi. E quando la coscienza si stanca e la negazione nella sua difesa fallisce, allora viene costruita un'altra difesa per sostituirla - sotto forma di proiezione dei nostri sentimenti su altre persone, e poi ci sembrerà che tutti e tutto siano da incolpare - dal comportamento dei nostri cari, al maltempo e alla crisi... L'ammissione di colpa può essere vissuta in diversi modi - dall'umiltà silenziosa e silenziosa, al pianto prolungato, quando ogni volta scendono le lacrime. Una persona piange sempre la sua vita, che non ha mai potuto vivere, perché ha guardato il suo presente con occhi colpevoli del passato e l'ha vissuta senza speranza. L'espiazione della colpa non è sempre possibile. La vita scorre e molte cose, una volta fatte, non possono essere annullate. Ma qualsiasi espiazione, anche simbolica, se è basata su un pentimento genuino, diventa reale. Una persona, tornando mentalmente al suo passato, con le sue azioni nel presente cambia lo spazio informativo del tempo e allo stesso tempo l'intera relazione di causa-effetto delle esperienze che lo hanno portato al suo stato attuale senso di colpa verso se stesso e verso gli altri, misure volte a riparare il danno causato dona infine una sensazione di liberazione, sollievo dalla pesantezza. Dopotutto, allora in noi.