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Le richieste dei genitori non devono entrare in conflitto con i bisogni principali del bambino. Eccoci seduti con Masha in fila per vedere il dottore, e accanto a noi ci sono le stesse madri stanche. Cosa senti in coda? - Siediti, calmati, non correre, siediti con la schiena dritta e siediti in silenzio per un minuto, finalmente! Anche se sei molto stanco e l’irrequietezza dei bambini ti dà fastidio, questa è una cosa che non può essere vietata a un bambino. Naturalmente capisco che questo possa essere fastidioso: i bambini corrono, saltano, parlano, fanno migliaia di domande, afferrano tutto, lo aprono e fanno costantemente qualcosa. Perché? Perché queste sono manifestazioni del bisogno fondamentale del bambino di movimento, attività e conoscenza del mondo. Questa è una caratteristica naturale e molto importante per i bambini. Un bambino sano dovrebbe muoversi per il 70-80% del tempo in cui non dorme. Vietare a un bambino di essere attivo equivale a proibirgli di crescere: in primo luogo è dannoso e in secondo luogo è inutile. Secondo me, la tecnica più conveniente per i genitori in tali situazioni non è vietare qualcosa, ma permetterlo, ma entro certi limiti. Ad esempio, conosco una famiglia in cui la madre, con decisioni volitive, ha risolto una volta per tutte il problema di disegnare con un pennarello sulla carta da parati: ha comprato carta da parati in ardesia per l'intera parete e ha permesso ai bambini di farlo disegna su questo muro quanto vogliono. Questo è adatto a quasi tutte le situazioni. Per esempio. Vuoi smontare il giocattolo? Ok, prendi quello laggiù che è già rotto. Vuoi camminare tra le pozzanghere? Ok, mettiti gli stivali e cammina. Vuoi delle caramelle? Ok, mettilo qui e mangialo dopo pranzo. Vuoi correre per l'ospedale? Puoi fare le scale/guardare fuori dalla finestra/contare quante porte ci sono. Dirigi l’attività del bambino in un quadro accettabile e il problema sarà risolto. E in generale, dire “SÌ” ai bambini il più spesso possibile è una delle tecniche molto efficaci nella genitorialità. Perché così i bambini percepiscono meglio il “NO”. “No” dovrebbe essere una parola molto rara, perché se un bambino la sente costantemente, 10 volte al giorno, smette di percepirla. Affinché un bambino ti ascolti, il tuo NO deve essere una parola eccezionale sullo sfondo di tanti SI. Meno spesso sembra, meglio funziona. Cordiali saluti, Sofia Pimenova