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Continuiamo la serie di pubblicazioni sulla psicologia analitica. L'ultima volta abbiamo visto cos'è la parte cosciente della psiche e cosa è contenuto in essa. Ora è il momento di approfondire l’inconscio e capire perché non dovrebbe essere ignorato. Carl Gustav Jung ha introdotto il concetto di complesso basato sulla conduzione di test di associazione con i suoi pazienti. Com'è andata questa prova? Ai pazienti è stato letto un certo insieme di parole e è stato chiesto di nominare le associazioni per ciascuna parola. Sono stati registrati molti parametri della loro risposta, velocità, reazioni emotive, reazioni corporee, ecc. In questo modo sono state identificate le reazioni inconsce, il cui fattore scatenante erano determinate parole e le associazioni dietro di esse. Se le parole possono essere un tale fattore scatenante, allora le stesse reazioni possono essere causate dal discorso di un normale interlocutore, dal suo comportamento o da alcune situazioni. I pazienti hanno gradualmente ricordato momenti del passato carichi di emozione. Di solito questi momenti includevano esperienze traumatiche. Le parole di stimolo evocavano associazioni dolorose sepolte nell'inconscio e queste associazioni stressanti avevano un effetto disturbante sulla coscienza. I contenuti inconsci responsabili di questi disturbi della coscienza furono chiamati da Jung “complessi”. (M. Stein.) I complessi sono il contenuto dell'inconscio personale e rappresentano un ulteriore sviluppo della ricerca di Freud su come avviene il processo di rimozione nella psiche. I complessi stessi sono il risultato dell'adattamento della psiche a eventi esterni, spesso dolorosi. Quando espressi, evocano forti emozioni, spesso affettive. In relazione a questo fenomeno si può intendere il termine “costellazione”, che significa lo sblocco di un processo mentale da parte di una situazione esterna. Jung descrive il nucleo di ogni complesso come un archetipo, cioè il complesso si riferisce fondamentalmente al materiale archetipico universale, ma toccheremo questo argomento più tardi. Alla fine, cosa sono i complessi? I complessi sono parti autonome della nostra psiche, il che significa che funzionano senza il controllo della nostra coscienza, associati ad alcune esperienze spiacevoli, spesso traumatiche, del passato. Che possono essere attivati ​​in una situazione che associamo a questa esperienza; quando attivati, possono influenzare la nostra attività cosciente. I complessi stessi si trovano nell'inconscio. Iscriviti al mio canale in TG - https://t.me/Katabasis_PSY Per iscriverti a una consulenza, puoi andare qui - https://t.me/AntonSV89