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Penso che molte persone abbiano familiarità con il sentimento di vulnerabilità. Può apparire in momenti diversi della vita e in circostanze di vita diverse. Sono vulnerabili i bambini piccoli, sono vulnerabili i disoccupati, le giovani madri in maternità, i pensionati e tanti altri che, per vari motivi, non hanno il pieno controllo della propria vita e dipendono da qualcuno. Dato che mi occupo di consulenza riproduttiva, mi imbatto spesso in quanto possano essere psicologicamente vulnerabili coloro che si trovano ad affrontare l'incapacità di concepire. E questa vulnerabilità comincia a manifestarsi a tutti i livelli. A livello dell’immagine di sé: “Non sono quello che dovrei essere, rotto, sbagliato, miserabile, finché nessuno se ne accorge”. A livello di interazione con la medicina: “Devo dipendere dai medici, possono fare quello che vogliono, continuo a non capire niente”. A livello di interazione con un partner - "Dipenderò dalle sue decisioni, perché nessun altro ha bisogno di me in quel modo." A proposito, lo ripeterò per la centesima volta, se le difficoltà con il concepimento non sono percepite come un problema serio nella vita, allora va bene e l'articolo non è per loro. E se fosse un problema? Poi andiamo a trattare qualcosa. E qui ci troviamo di fronte a un numero enorme di cose e situazioni in cui siamo terribilmente vulnerabili. Secondo l’OMS, un paziente su cinque interrompe il trattamento senza completare le procedure raccomandate. Mi chiedo perché. Poiché non è chiaro il motivo per cui mi hanno prescritto tutto questo, è molto spaventoso, doloroso, richiede tempo, ansia, stress e, a volte allo stesso tempo, mi sembra "è inutile, niente mi aiuterà mai". E, cosa più importante, ci sono pochissime persone con cui possiamo condividere in modo tale da ricevere supporto, invece di un sacco di consigli e svalutazioni inapplicabili. Cioè, si scopre che non solo siamo lasciati soli con molto informazioni incomprensibili, manipolazioni spiacevoli, farmaci intollerabili, ma anche condividere e ricevere. Non possiamo fornire supporto: non è consuetudine parlare delle nostre difficoltà e problemi riproduttivi. Oggi è molto di moda parlare di ansia, ma è fuori moda parlare di difficoltà di concepimento, in modo timido e vulnerabile. E poi gradualmente ci isoliamo da chi ci circonda, smettiamo di comunicare, smettiamo di visitarci, perché comunque nessuno capirà e Dio non voglia chiedere qualcosa. E rimaniamo soli con la vita, il problema, lo stress accumulato. Il corpo è vivo, ma sembra che non ci sia vita in esso. Perché rivolgersi a uno psicologo? In modo che quanto sopra non accada a noi. Per ridurre la tua sofferenza, tornare a una vita piena e gioiosa (se non ne avevi una prima - questo è un argomento illimitato e completamente diverso), ridurre il tuo senso di vulnerabilità, rimuovere la tensione attorno al problema, in modo da non poterlo fare solo non crollare sulla strada verso la meta, ma rafforzarmi adeguatamente, e forse anche riconsiderare se voglio davvero tutto questo. E cosa voglio veramente? Puoi fissare un appuntamento chiamando il numero +79516769311, di persona e online, a San Pietroburgo. Benvenuto!