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È così che siamo usciti silenziosamente dall'era moderna e ci stiamo muovendo verso il postmodernismo. Le tecnologie dell'informazione si stanno sviluppando a una velocità vertiginosa, e dietro di loro la nanotecnologia fa capolino con uno splendore assolutamente incomprensibile, e la maggior parte di noi non capirà mai come tutto ciò sia possibile. Vogliamo però avere i computer, i televisori, i telefoni, le automobili più avanzati... l'umanità, generazione dopo generazione, è programmata per il consumo. E o dimentichiamo completamente il nostro vero scopo, le capacità che inizialmente erano inerenti a noi, oppure corriamo all'estremo opposto, saltando di tecnica in tecnica, di insegnamento in insegnamento, spinti da un desiderio selvaggio di raggiungere l'illuminazione il prima possibile. possibile. E questo percorso, come il primo, il più delle volte non porta da nessuna parte... poiché restiamo gli stessi consumatori. L'uomo moderno, per la maggior parte, ha dimenticato come creare, poiché in ogni cosa è abituato a consumare solo il prodotto finito. Pertanto, facilmente, senza pensarci troppo, siamo sedotti da quei percorsi verso una conoscenza superiore che qualcuno ha già aperto per noi. In qualche modo è più comune quando la dottrina è presentata nella sua interezza e ben confezionata, semplicemente conosciuta, consumata - e non importa chi la espone: un insegnante della chiesa, un guru, uno sciamano, un comandante di un'astronave che conosce la Verità, o un Lama incarnato, dichiarato illuminato alla decima generazione. In qualche modo abbiamo imparato gradualmente a fidarci di noi stessi, della nostra intuizione, della nostra conoscenza innata. Non vogliamo pensare, sentire, comprendere, perché per ogni situazione della vita esiste già una certa regola ferrea testata da secoli, il suo mantra, mudra e molto altro ancora inconfutabile. Ma perché, ci si potrebbe chiedere, abbiamo bisogno dell’esperienza di qualcun altro? È possibile ritrovare te stesso lungo il percorso di qualcun altro, non importa quanto possa sembrare bello e allettante? La risposta a questa domanda è semplice fino alla banalità. Quando si percorre la propria strada, è inevitabile una fase di scoperta di sé, durante la quale bisogna sottoporsi ad un'attenta analisi e ad una ricerca approfondita. È qui che ci aspettano le trappole. Ciò che ci ostacola è ciò di cui non siamo consapevoli. Diventare coscienti, rimuovere la paura dal comportamento e dai pensieri è un compito difficile, doloroso e che richiede tempo. E la maggior parte di noi fa tutto il possibile per evitare di incontrare il proprio lato oscuro, e se dovessimo affrontarlo, cercheremo di evitarlo in modo che dell'incontro non rimanga traccia... Lavorare con i blocchi del subconscio è difficile e lavoro di routine, dove richiede scrupolosità, autocompassione e pazienza. E nessuno, nessun “potere magico del mondo”, nessuna parola giusta e nessuna aderenza cieca alle regole di altre persone faranno il nostro lavoro per noi. La strada sarà dominata da coloro che camminano…