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Cosa c'è dietro il desiderio di essere ideali, perfetti? Perché ci sforziamo di raggiungere l'ideale in un'area o nell'altra della nostra vita? Secondo me, ci sono diversi scenari: 1. L'obiettivo di diventare perfetto aiuta a soffocare i sentimenti e le emozioni che infuriano dentro. Con un'enorme motivazione, una persona va avanti, come se avesse paura di fermarsi, di perdere quella stessa motivazione, che, tra l'altro, è sempre temporanea. La paura di radicarsi e di guardare indietro è un segno che sperimentare determinati stati, situazioni e/o sentimenti è spaventoso, spiacevole, doloroso. 2. “Non posso commettere errori”. Chi lo ha proibito? È anche qualcosa a cui pensare, perché gli errori, che sono assolutamente naturali per qualsiasi lavoro, possono spezzare una persona con una mentalità superiore e non darle affatto esperienza. 3. “Diventerò perfetto e mi aspettano applausi e ammirazione!” L’obiettivo riguarda davvero te e nessun altro? Puoi goderti il ​​processo mentre lavori? Ti incoraggi? Sei sicuro di stare svolgendo un lavoro importante per il tuo sviluppo? 4. Sostituzione di bisogni e obiettivi veri con quelli irreali, ad esempio quelli imposti dalla società e il desiderio di diventare ideali in essi, al fine di soffocare il proprio interno, ciò che non è accettato. Si possono identificare altri scenari simili, ma l’essenza rimarrà la stessa: nel tentativo di essere ideali, ci allontaniamo da noi stessi. In generale, pretendere la perfezione da te stesso non è del tutto realtà. Chi di noi non commette errori o non sperimenta burnout o apatia? Per evidenziare i propri desideri e non puntare a un risultato perfetto, è necessario conoscere te stesso, accettare, prendersi cura ed essere sinceramente interessato a te stesso. Separa, come il riso dal grano saraceno, i tuoi bisogni e quelli imposti da qualcun altro. Solo così conduce alla felicità. Le persone che raggiungono l'ideale spesso sperimentano crollo emotivo, insoddisfazione di se stesse e burnout. Tutto ciò indica che hanno cercato la perfezione immaginaria, ma si sono dimenticati di se stessi in questa gara. Una caratteristica distintiva sorprendente dell’immaginario e del reale è la capacità di godersi il processo. Ad esempio, se dipingo un quadro per un concorso, mi piace dipingerlo o penso solo al risultato e alle valutazioni della giuria? Oltre a quanto sopra, consiglierei anche di provare a riflettere se ti senti stanco o non disposto a fare qualcosa in cui vuoi diventare perfetto. Studia i pensieri dentro, scrivili, analizzali. Pensa da dove viene questa cosa per te? Forse sei entrato in competizione con qualcuno, forse i tuoi genitori ti hanno chiesto un grande successo da bambino. Che tipo di incoraggiamento stai cercando? Dagli altri o da te stesso? E sì, certo, il desiderio di svilupparsi, di diventare una versione migliore di se stessi è meraviglioso, qui parliamo del fatto che quando provoca disagio alla persona stessa, è importante prestargli attenzione e prendersene cura te stesso! prendersi cura di se stessi❤