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"Richiesta" nella percezione delle persone. Recentemente mi sono interessato alla domanda: come le persone percepiscono le loro richieste e come si formano? Dopo alcune ricerche ed esperimenti, sono arrivato a una conclusione interessante. Quando una persona si rivolge a qualcuno con una richiesta, nella sua coscienza conferisce a questo individuo la capacità di aiutare, cioè di fornire un servizio o utilizzare un oggetto appartenente all'individuo stesso in una posizione subordinata, riconoscendo di essere privato di qualche bene a lui necessario, non è in grado di procurarselo da solo nel momento presente, pertanto attribuisce ad un'altra persona la responsabilità di provvedere ai suoi bisogni convinzione che nella maggior parte dei casi le persone difficilmente cercherebbero aiuto se un pensiero chiaro attraversasse le loro menti: "C'è la possibilità che più del 50% di me rifiuterà e non soddisferà la mia richiesta" Apparentemente nella mente della persona che chiede c'è un convinzione abbastanza forte che non verrà rifiutato e il bisogno sarà soddisfatto E la soddisfazione della richiesta della persona che chiede si trasforma quasi in un obbligo o una richiesta Ciò è confermato dai seguenti fatti non posso giudicare. Ma nella mentalità degli slavi (soprattutto nell'ex Unione Sovietica e in tutti i paesi in cui hanno cercato di imporre il socialismo) c'è l'opinione che sia necessario condividere con il prossimo, che tutti i beni siano proprietà comune del popolo, che la “borghesia” deve essere espropriata e le sue proprietà nazionalizzate Che è brutto essere avidi Probabilmente, come me, hai osservato molti casi di risentimento, insoddisfazione e frustrazione quando anche la Bibbia dice che devi farlo ama il tuo prossimo come te stesso e dona al sofferente Tutto ciò rafforza coloro che chiedono nelle loro intenzioni e rende possibile, in caso di rifiuto, accusare l'aiutante fallito di malizia, mancanza di cuore, avidità e altri peccati, senza tener conto che era loro ( la richiesta) temporanea inferiorità che li ha spinti all'atto di petizione E infatti nessuno è obbligato a soddisfare i desideri del sofferente. A che serve, oltre a soddisfare la vanità, distribuire benefici ai sofferenti? E ​​probabilmente puoi accondiscendere ad aiutare o rifiutare, sperando nell'obiettività e non in una richiesta nascosta di soddisfazione dei bisogni a spese degli altri come il parassitismo. Anche se locale, ma comunque.