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Spesso le persone vengono in terapia senza capire come si sentono. E poi viene loro l'idea che tutto questo è dovuto al fatto che non sanno come esprimere i propri sentimenti. Da un lato, questo è vero, a scuola non ci viene insegnato a capire cosa sta succedendo nel nostro ricco mondo emotivo e nella maggior parte delle famiglie di tipo sovietico le emozioni sono qualcosa di superfluo. Ma, d’altra parte, penso che mostrare le emozioni non richieda realmente l’apprendimento. Qualsiasi bambino può farcela, il bambino esprime spontaneamente la sua rabbia o gioia, credo che tutti ne siano stati convinti più di una volta. Un'altra domanda è che è improbabile che il bambino capisca esattamente cosa ha appena mostrato e sarà in grado di nominare esattamente ciò che sta vivendo. Questo è proprio il compito del genitore: resistere, contenere, indovinare, comprendere e spiegare al bambino cosa sta succedendo. Ma ahimè, si scopre che il processo educativo spesso non si basa sulla comprensione e sull'accettazione, ma sulla negazione e sulla repressione. di sentimenti. Immediatamente ti vengono in mente frasi familiari come “Non piangere”, “Va tutto bene” o il classico “Smettila!”. E il bambino impara dai suoi genitori a non provare sentimenti, a evitare di esprimere rabbia, tristezza e gioia. È così che diventiamo a nostro agio, socialmente di successo, ma raramente felici. In questo caso, la terapia non inizia con l'imparare a sentire, ma con l'imparare a smettere di sentire. Nella Gestalt prestiamo attenzione ai vari modi sofisticati in cui la persona di fronte a noi usa e, a volte, noi stessi evitiamo di mostrare emozioni. Ciò può includere tensione corporea e ipotonia, trattenere il respiro, fare affidamento su idee su "come dovrebbe essere", spostare il centro dell'attenzione su un'altra persona o su un'idea estranea e, infine, svalutare l'esperienza. Lo sviluppo della consapevolezza gioca un ruolo chiave nel processo di comprensione ed espressione dei sentimenti. La consapevolezza ci aiuta a diventare testimoni delle nostre esperienze senza combatterle o cercare di sopprimerle. La meditazione come pratica può essere un importante supporto in terapia perché ci insegna ad osservare i nostri pensieri e le nostre emozioni senza giudizio, riconoscendoli e permettendoci di sentire senza paura di essere giudicati. Ciò crea spazio per una comprensione più profonda di noi stessi e delle nostre reazioni a varie situazioni. Una volta che questi complicati automatismi inconsci diventano coscienti, possiamo scegliere se applicarli in una determinata situazione specifica o dare libero sfogo ai nostri sentimenti. E se facciamo una scelta a favore dei sentimenti, allora può iniziare l'apprendimento della forma della loro espressione. Ma questa è una storia completamente diversa.