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⠀Ciao, caro lettore!⠀⠀Immagina che il tuo problema sia il cibo che deve essere masticato, ingoiato e assimilato!⠀⠀Quindi, è con uno psicologo che mastichi, deglutisci e assimili la propria esperienza problematica!⠀⠀Scopriamo come ciò accade!⠀1) Avversione al problema.⠀Al primo incontro, non sempre il cliente si rende conto del problema o lo nasconde con difficoltà illusorie. Condivide attivamente con lo psicologo argomenti che lo portano fuori equilibrio nella vita. Tutto questo può accadere nel mistero e nel silenzio delle realtà.⠀ Le vere emozioni vengono sostituite, soppresse, trattenute o mostrate minimamente. Provi ansia, imbarazzo ed eccitazione.⠀2) Pensieri indesiderati.⠀ Compaiono pensieri associati al disagio che provi. Possono sorgere sia durante il processo terapeutico stesso che durante la pausa tra gli incontri. Il cliente preferisce non pensare all'essenza della situazione problematica. Gli argomenti per la terapia sono portati dalle circostanze della vita del cliente o vengono chiesti dallo psicologo. Di fronte all'essenza di un'esperienza problematica, emergono sentimenti negativi: ansia, paura, rabbia, tristezza.⠀ Nonostante i sentimenti che emergono, il cliente non può sempre collegarli all'esperienza problematica. La difesa continua.⠀3) Vaga consapevolezza del problema.⠀Il cliente riconosce l'esistenza di un'esperienza problematica ed è pronto a esprimere pensieri ad essa correlati. Possono sorgere difficoltà con la formulazione (“È sulla punta della mia lingua, ma è impossibile esprimerlo o formularlo”). Sorgono disagio e sentimenti associati a pensieri sulla verità dell'esperienza problematica (“Come posso pensare in questo modo?). !”; “Questo non può essere vero!” "; "Lavoriamo su qualcos'altro", ecc.).⠀Man mano che i pensieri vengono analizzati, accettati ed espressi, la chiarezza del problema aumenta. L’intensità delle emozioni diminuisce.⠀ È in questa fase che allo specialista sorge la domanda: “Cosa devo fare adesso?” È questa domanda che può diventare sabbie mobili per il cliente, poiché si sforza di trasferire la sua responsabilità (per la risoluzione del problema) a uno specialista!⠀4) Formulazione e chiarimento del problema.⠀Se il cliente si è assunto la responsabilità ed è pronto a farlo andare avanti, quindi lavorare sui chiarimenti e sulla formulazione. In questa fase, il cliente può esprimere la propria visione del problema! Ora puoi lavorare! Le emozioni sono spesso negative, ma tollerabili. Il lavoro attivo e mirato inizia a comprendere l'esperienza problematica.⠀5) Comprensione/intuizione.⠀L'esperienza problematica è formulata e compresa. Le emozioni possono essere contrastanti. Si raggiunge una realizzazione che può causare sentimenti dolorosi. La terapia è accompagnata da interessi o addirittura da piacevoli scoperte (“Non ci avevo pensato! Interessante!”). Si ottiene una maggiore chiarezza e comprensione del problema. Le emozioni positive aumentano.⠀6) Testare in pratica/lavorare.⠀Non basta capire, bisogna lavorare sul problema! È necessario impegnarsi per risolvere il problema! Ma è troppo presto per parlare di successo completo! Il cliente attraversa alternative per il proprio comportamento. C'è un'analisi di varie opzioni per il proprio comportamento. Emozioni positive, stato d'animo ottimista! In questa fase si verifica un progresso graduale.⠀7) Risoluzione dei problemi.⠀Il cliente raggiunge una risoluzione riuscita di un problema specifico. È pieno di soddisfazione e orgoglio per i propri risultati. C’è il desiderio di apportare cambiamenti ad altri ambiti della vita quotidiana. Man mano che il problema si risolve, le emozioni diventano più neutre.⠀8) Padronanza.⠀Il cliente utilizza con successo il modo acquisito per risolvere la situazione problematica. Quando la incontri, le emozioni sono positive o neutre.⠀⠀Grazie per la tua attenzione! Sii felice!⠀La tua psicologa Alexandra Shoshina!