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Dall'autore: Miniature psicologiche © Copyright: Lidiya Pankova 2, 2011 Certificato di pubblicazione n. 211011601259 Si è svegliata verso le quattro del mattino, cercando faticosamente di capire cosa la preoccupasse così tanto il suo sonno. Si udì un rumore fuori dalla finestra, che era rimasta aperta dopo la pioggia della sera. Ma non poteva essere lui il motivo per cui si era svegliato così presto. Amava la pioggia. Il suo rumore era rilassante, sognava così bene sotto... Sognava tanto... No, non è stata la pioggia a svegliarla. Cosa allora tormentava la sua coscienza con frammenti di pensieri irriconoscibili? Hai fatto un sogno? "Cosa ho sognato?" - ora un'altra domanda cominciò a tormentarla con la sua irresponsabilità. E all'improvviso un pensiero che sembrava apparire dal nulla, come acqua bollente, la bruciò all'improvviso, svegliandole il cervello, il corpo, l'anima. .. Non era un sogno... Come ha fatto? Sarei felice se fosse un sogno. No, era la realtà, ma era così doloroso e crudele che il cervello ne nascondeva i ricordi così lontani che ora venivano ripristinati in alcuni frammenti, che, per di più, non erano realmente collegati tra loro. C'era anche qualcosa che ha causato un dolore inquietante, da grattarsi la testa, un disagio. Ma questo qualcosa non voleva uscire... Avvicinandosi alla finestra, la spalancò nella speranza che il flusso dell'aria fresca notturna la svegliasse completamente. Sembrava che non solo attraversasse il cielo, ma, come un'intuizione, entrasse nel caos dei pensieri: “Sei libera”... Si ricordò. "Sei libera", le ha detto ieri dopo il loro prossimo litigio. Ma lei non sentiva alcuna libertà: questo le pesava di più ieri le è stata "data" la libertà... Ma la libertà è quando puoi sbattere le ali e volare... Ma non c'era nessuna sensazione e nemmeno una premonizione di volo... Aprì ancora di più la finestra Il cielo nero e senza stelle era costantemente squarciato dai fulmini: “Sei libera... libera... libera. ..", le martellava nella testa. "Sono libera!" - questo pensiero riuscì a balenarle nella testa contemporaneamente al successivo fulmine, che di notte illuminò una finestra vuota e aperta al sesto piano....