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Questa volta vorrei sollevare il tema di quei fenomeni mentali che “avvelenano” la nostra vita, alcuni in misura maggiore, altri in misura minore. Chiamiamoli “veleni psicologici”. Inizierò con il principale, fondamentale Il “veleno” in cui, forse, sono coinvolti molti di coloro che verranno elencati è l'antipatia per se stessi: come avviene l'intossicazione: durante l'infanzia attraverso i genitori e altre persone significative dell'infanzia trasmettendo a atteggiamenti e programmi del bambino basati sull'idea del proprio basso valore, inutilità, insignificanza Opzioni: i genitori non sanno (non vogliono) mostrare ed esprimere apertamente il loro amore reciproco e per la mamma e (. oppure) il papà dimostra apertamente la sua antipatia (odio) per il coniuge Nessun coinvolgimento emotivo nella vita, nei bisogni del bambino, a nessuno importa o la comunicazione si riduce a rimproveri, critiche, rimproveri, osservazioni, lettura della morale, punizioni, colpi e. schiaffi. I genitori sono divorziati e mettono i bambini l'uno contro l'altro. C'è un bambino in famiglia che è più amato e coccolato. Possibili affermazioni dei genitori: “Come siete nati?” “I figli di tutti sono come bambini, ma questo...” “Vai via così non ti vedo!” “Sarai uguale al tuo...” “Nella nostra famiglia non c'erano persone così...” “Eccomi da te età...” “Sono così stanco di te!” “Un uovo non insegna a una gallina” “Se non fosse per te, io...” “Chi avrebbe bisogno di te così” Atteggiamenti del bambino : “Non puoi amare me”, “Nessuno ha bisogno di me”, “Non ho alcun diritto...”, “Sono d'intralcio”, “Porto danno, infelicità, guai, ecc.” Conseguenze: bassa autostima, mancanza di fiducia in se stessi, tendenza alla dipendenza e alle relazioni di dipendenza, incapacità di mostrare e accettare amore, solitudine, sensazione di isolamento dalle persone, sensazione di “vita aliena”, “fuori posto”, depressione, tendenze suicide pensieri Antidoto: se questo è un bambino, allora tutto dipende dai genitori, a meno che, ovviamente, non si rendano conto del danno che causano al proprio figlio con il loro comportamento. Se una persona è adulta e la sua personalità è già formata, quindi il suo “trattamento” è il suo compito personale. Il compito non è di un giorno e nemmeno di un anno, ma è fattibile. Puoi imparare ad amare e ad accettare te stesso a qualsiasi età, poiché i tuoi genitori non hanno instillato l'abilità di un atteggiamento positivo verso se stessi durante l'infanzia. Dovrai diventare un genitore premuroso e amorevole per te stesso e allo stesso tempo un bambino che imparerà ad accettare questo amore. È molto importante non cercare i colpevoli nei tuoi genitori e non incolparli di tutte le tue disgrazie, perché lo hanno fatto solo perché una volta, forse, hanno fatto esattamente la stessa cosa con loro. Pertanto, la fase della guarigione inizia con il perdono. Forse è un po' più facile compensare la mancanza di amore dei genitori per i credenti, poiché si rivolgono a una tale Fonte di Amore Incondizionato, che copre tutto, guarisce tutto e si prende cura di tutto te stesso Svetlana Leontyeva