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Per qualche ragione, molti di noi hanno paura di commettere errori. In qualunque ambito: nel lavoro, negli affari, nelle relazioni, in famiglia... “Sbagliare” per noi significa innanzitutto “fallire”, “ricevere lo status di essere rifiutato o non amato”, “perdere la faccia agli occhi degli altri”, e così via (nello stesso spirito). Pertanto, la necessità di evitare fallimenti ed errori può sembrare naturale. E se accade che sia stato commesso un errore, allora è molto difficile ammetterlo; è più facile incolpare chiunque, ma non te stesso. Paradosso! Dopotutto, allo stesso tempo, tutti noi ci rendiamo conto che solo chi non fa nulla non commette errori. Tutti concordano sul fatto che tutti possono commettere errori. Tutti, ma non io...? Suggerisco di ricordare che gli errori ci aiutano ad acquisire preziose esperienze e ad imparare. Solo commettendo un errore, quindi analizzando il tuo errore, traendo conclusioni per il futuro e utilizzando il risultato di questa analisi in futuro, puoi veramente svilupparti e diventare più saggio. Pertanto, il compito n. 1 è permetterti di agire e commettere errori. Credo che sarebbe egoista preoccuparsi solo del proprio sviluppo e vietare agli altri di sviluppare e acquisire la loro preziosa esperienza. Pertanto, il compito numero 2 è consentire alle persone intorno a te di commettere errori. Cosa significa “permettere agli altri di commettere errori”? Ciò significa, se possibile, reagire con la massima calma possibile agli errori degli altri, senza insulti, senza svalutarli, senza allontanarsi da loro. Soprattutto quando si tratta di un bambino. Sarai un genitore ed educatore molto più efficace se non rimprovererai i tuoi figli per gli errori, ma li sosterrai nei momenti difficili e li aiuterai a trarre le giuste conclusioni e ad imparare lezioni per il futuro. E poi, alla fine, tuo figlio imparerà a uscire in modo costruttivo dalle crisi e dalle situazioni sfavorevoli. Il compito n. 3 è imparare ad ammettere i propri errori. In primo luogo, non è possibile imparare nulla di importante dagli errori degli altri e per imparare dai propri errori è necessario ammetterli e assumersi la responsabilità dei propri errori. In secondo luogo, la tua valutazione sarà più alta se ti comporti con dignità in situazioni in cui risulta che avevi torto. Degno, cioè ammettere di aver commesso un errore, piuttosto che cercare di scaricare la responsabilità sulle circostanze o su altre persone. Ricorda che se non commetti errori significa: a) non fai nulla; oppure b) non svilupparsi, non crescere, non diventare più saggio.