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Sulla ferita narcisistica, sul conflitto edipico e sulla scena primaria. A proposito di bambini e genitori. telle est la vi - così è la vita La Chimera è un mostro sputafuoco con la testa e il collo di leone, il corpo di capra e la coda a forma di serpente. In senso figurato, è un'idea infondata e irrealizzabile. In biologia, una chimera è un organismo costituito da cellule geneticamente eterogenee. Negli animali, le chimere sono organismi le cui cellule hanno origine da due o più zigoti. Il fenomeno del chimerismo si verifica sia nelle piante che negli animali, e ovviamente il mondo del mito è pieno di queste creature come nessun altro. In sostanza, le chimere sono organismi che si combinano l'incompatibile e non si tratta di creatività, anche se quest'ultima può fornire assistenza terapeutica nella lotta contro le chimere. La chimera più famosa tra gli psicologi è, forse, la Sfinge, anche se ovviamente ci sono la Gorgone Medusa, i Grifoni e altri "spiriti maligni". la stessa fila Come e perché nascono le chimere e dove vivono Le chimere sono abitanti del nostro inconscio, che in diverse epoche storiche irrompono da lì in opere d'arte L'aspetto stesso di una chimera indica l'impossibilità, perché questa creatura impossibile è innaturale, MA nel nostro inconscio esistono e questa “possibilità” ci ricorda la nostra infanzia, la storia dei traumi, perché solo un evento traumatico, insopportabile per la psiche, può far nascere una chimera la fantasia di un bambino, che permette di trasferire, in qualche modo spiegare e “digerire” gli affetti. La Sfinge è uno dei personaggi chiave del mito di Edipo. Permettetemi di ricordarvi una piccola trama. Edipo non conosce i suoi genitori, è un bambino inizialmente condannato a morte, ma salvato dai genitori adottivi, che per il momento considera una famiglia. La metafora dei genitori adottivi ci rimanda a situazioni in cui un bambino, non essendo riuscito a elaborare la rabbia generalmente immotivata dei suoi genitori, inizia letteralmente a sentirsi come me. non appartenere. Dubita davvero di essere il figlio naturale dei suoi genitori, perché il loro atteggiamento gli trasmette antipatia: "Se non mi amano, allora non sono il loro figlio" - con tali pensieri un bambino, soprattutto spesso un adolescente (d'altronde è estremamente a disagio nella sua “inadeguatezza”) lascia confuso e dilaniato dai propri sentimenti, la scoperta dell'antipatia per se stesso da parte di coloro che ama tanto, per addormentarsi, nella migliore delle ipotesi, e nel peggiore dei casi, esce di casa. La sensazione di "non sono mio" sorge in modo particolarmente acuto (più spesso nei bambini più grandi), quando i genitori non sono riusciti a distribuire l'amore tra due bambini. L'apparizione di un secondo figlio è un momento molto importante nella vita di una famiglia. Molto spesso è la rabbia del padre, che non riconosce l'individualità del bambino, a rivolgere il bambino verso la madre e questa circostanza porta! allo sviluppo della trama su Edipo. Avendo appreso che non è suo figlio, Edipo va alla ricerca dei veri genitori. Ma anche una madre surriscaldata può dare un contributo. All'età di circa 6 anni, il bambino cerca soprattutto il partecipazione del genitore del sesso opposto, mentre l'adolescente cerca la partecipazione del proprio genitore, e ora, se sorge un conflitto (rifiuto) all'età di 6 anni, allora il bambino si allontana dal genitore del sesso opposto, rifiutando questa parte di sé. E se un bambino sperimenta una situazione di rifiuto, che, tra l'altro, è spesso accompagnata da pensieri e persino tentativi di suicidio, da adolescente si allontana dal suo stesso genere, trovandosi in una situazione così doppia il bambino si allontana da se stesso e va avanti nella vita con la sensazione della propria inutilità e insensatezza della propria esistenza. Una tale doppia perdita si verifica in quelle famiglie in cui entrambi i genitori sono immaturi, Edipo incontra una chimera -donna, mezza gatta, che fa enigmi a tutti quelli che passano e uccide quelli che non indovinano suona così: “Dimmi, chi cammina al mattino su quattro zampe, al pomeriggio su due, e la sera alle tre? Nessuna delle creature che vivono sulla terra cambia tanto quanto lui. Quando cammina su quattro zampe, ha meno forza e si muove più lentamente che in altri momenti”. La risposta è: è una persona. Nell'infanzia gattona, nel fiore degli anni lui!